Il pezzo che segue non è stato scritto da me , ma trovato in rete. Descrive perfettamente lo stato d'animo di coloro che conoscono l'isola e se ne innamorano perdutamente.... lo pubblichiamo come un messaggio in una bottiglia nell'Egeo ... chissà se raggiungerà il suo autore
Alonissos - Grecia
E' una cosa strana. Succede.
Inizia quando qua fa inverno , fra la voglia di pensare la prossima estate in luoghi nuovi.
Tutti lo pensano , nessuno lo dice , tranne Alice, con l' innocenza tipica dei bambini: "Quando torniamo ad Alonissos?" Allora sei autorizzato a pensarci, a scartare altri luoghi ed a sperare che venga giugno.
Alonissos a giugno è un luogo del cuore, ci si arriva più per le sensazioni che per gli occhi.
Ci si arriva, quasi sempre, di notte; passando per le stradine che portano a Votsi si spera di rivedere, assieme alla luce del giorno dopo, le stesse cose degli anni passati.
Alonissos non cambia, e non cambiare, di questi tempi, è come migliorare.
Ci si tuffa nelle stesse cose, si beve dalla stessa bottiglia, non ci si stanca.
Ci si stanca poi, a spiegare agli amici cosa ti spinge ogni anno fin laggiù. Cosa ti fa fare due giorni di viaggio fra traghetti e Grecia, senza però l' assillo di arrivare, sapendo che è un percorso di preparazione, sapendo che serve.
Poi è un susseguirsi di cose fatte e rifatte, ogni volta con lo stesso piacere. E' sentirsi a casa, è nascere di nuovo.
Alonissos sono Magda, Maria e Jorgo, valgono più di qualsiasi paesaggio, non lo si può raccontare. Vivono con una gioia, timidezza e dignità che ti fa sentire piccolo, che ti slega da quelle cose che pensi ti facciano sentire grande. Alice lo sa, lo sente, sono persone che le appartengono. Anche queste sono conquiste per un genitore.
Alonissos è verde che cade nel mare, sono ulivi e vecchie macchine, sono persone diverse da quelle che puoi pensare, mare che ti annienta, che trasforma ogni gesto in rito.
Non ci si stanca, si vive come dovrebbe essere sempre .
Perchè poi non lo facciamo mai resta un mistero.
Faraway , so close.
